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Inviato da avatar Savino Natalicchio il 06-07-2010 alle 18:12 Leggi/Nascondi

  • Dopo 6 mesi di ostruzionismo e la sostanziale paralisi dell’adozione del PGT l’Opposizione consigliare è riuscita a far conoscere alla città i contenuti del PGT, restituendo un ruolo al Consiglio Comunale, e ad aprire un dibattito pubblico finora assente, scongiurando il rischio di un’adozione in sordina del piano già a gennaio 2010.
  • L’Opposizione sta continuando a portare avanti l’ostruzionismo discutendo emendamento per emendamento, dopo 50 sedute restano ancora circa 200 emendamenti da discutere.
  • Nella discussione fin qui sostenuta il Consiglio ha approvato emendamenti significativi che hanno modificato alcune questioni rilevanti.
  • Le modifiche ottenute riguardano in sintesi:

-          Housing Sociale: negli ambiti di trasformazione e nel tessuto consolidato si prevede l’obbligo di destinare il 35% dell’indice di utilizzazione territoriale ad Housing sociale, nelle sue diverse articolazioni: 5% affitto a canone sociale + 5% affitto a canone moderato/concordato + 5% affitto a riscatto + 20% di agevolata in vendita (con prezzo bloccato sotto i 2000 Euro/mq);

-          Riduzione degli indici edificatori/coefficienti di densificazione di oltre 500mila mq di S.l.p. negli ATU (ad esempio allo scalo P.ta Genova l’edificabilità è portata da 47mila mq a 33mila => indice 0,30 mq/mq, con l’obbligo di limitare l’altezza dei fabbricati in coerenza con l’impianto morfologico del tessuto edilizio contermine) e di quasi 900mila mq di S.l.p. perequabile generata negli ATP (Parco Sud);

-          Incremento di circa 1,5 milioni di mq della quota di verde a parco obbligatorio negli ambiti di trasformazione (Atu Farini si è ottenuto un parco compatto pari al 65% della superficie => 430mila mq, non comprendenti i binari coperti che dovranno essere computati a parte);

-          Proposta del comune di Milano di attuazione del Parco Sud, nell’attuale configurazione del vigente Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, secondo un indice  perequativo di 0,15 mq/mq (contro una proposta dell’Opposizione di 0,10 mq/mq e contro la proposta iniziale del PGT di un indice pari a 0,20 mq/mq);

-          è passato il seguente emendamento che parla da sé: “L’Amministrazione interverrà sugli organi preposti perché nessuna area del perimetro amministrativo del Comune di Milano che insiste nel Parco Sud venga resa edificabile

-          Perequazione urbanistica: è passata la proposta di istituire un’authority pubblica di controllo/regolazione dei meccanismi applicativi della perequazione urbanistica;

-          Mix urbano libero: la liberalizzazione delle destinazioni d’uso prevista dal PGT, fatto in se positivo e in linea con le più recenti pratiche di città europee, è stato temperato nel suo aspetto più critico: il rischio cioè di penalizzare le funzioni produttive attualmente ancora attive. L’emendamento elaborato dall’Opposizione prevede infatti un meccanismo premiale volumetrico (0,20 mq/mq) liberamente trasferibile per le attività industriali che scelgono di rimanere;

-          Area Expo: permanenza dopo il 2015 di una grande funzione pubblica;

-          ATU San Vittore: riutilizzo per funzioni culturali, museali e aggregative;

-          Il Tunnel Expo-Linate sarà condizionato all’approvazione preventiva del Piano Urbano della Mobilità e relativa Valutazione di Impatto Ambientale e, comunque, senza il ricorso a risorse pubbliche;

-          ATU Piazza d’Armi: no al secondo stadio, oltre ad incremento del verde a parco;

-          Reimpiego delle plusvalenze derivanti dalla trasformazione degli scali per il potenziamento del nodo ferroviario milanese, in particolare per la realizzazione della circle-line del ferro;

-          Strada interquartiere nord: interramento dei tratti contestati nelle zone 9 e 2.

·      Da questi emendamenti, anche se limitati, parziali e non certamente tali da modificare il nostro giudizio negativo sull’intero piano, emergono tuttavia alcune scelte capaci di trasmettere un’idea diversa di città: l’emendamento sull’housing sociale esprime la nostra idea di una città che non ghettizza nelle periferie (in aree ben definite) le case per i più poveri, ma cerca di far coesistere il mix sociale (giovani coppie, single, anziani, studenti, immigrati, benestanti) nello stesso quartiere residenziale (mix abitativo), ovunque nella città, secondo un rapporto fisso (il 35%). L’emendamento a salvaguardia delle attività produttive richiama ad un’idea di città fatta non solo di residenti e circuiti di consumo, ma anche di spazi moderni ed originali delle nuove forme di produzione, per una città attrattiva ed internazionale.

·      Quali sono i rischi se non viene adottato il PGT ?

-   Prosegue autonomamente la procedura di Accordo di Programma con contenuto di Variante al PRG vigente degli Scali Ferroviari, che verrebbero attuati con indici in alcuni casi superiori a quelli previsti dal PGT, senza vincoli sul verde e senza obblighi per Ferrovie dello Stato di reinvestire le plusvalenze in infrastrutture per la città;

-   La Provincia ha appena avviato il procedimento per l’adozione dei Piani di Cintura Urbana e, soprattutto, la variante del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Sud, con il rischio di una revisione (al ribasso !) dei confini del Parco (eloquenti in questo senso le parole di Podestà e di Ligresti) e delle modalità di tutela. Il PGT, che afferma l’attuale perimetro del Parco contenuto negli ATP e dichiara inedificabile il parco (i diritti edificatori possono essere solo trasferiti) è comunque una solida garanzia nei confronti della Provincia, che oggi più di altri minaccia il futuro del Parco Sud. La scelta chiara e condivisa fatta nel Consiglio Comunale di Milano, città capoluogo più importante, non potrà essere ignorata.

-   Se non passa il PGT salta l’emendamento già approvato sull’housing sociale: Milano rischia di perdere gli ingenti investimenti (2,6 mld Euro di cofinanziamento con leva la 40%) che sono stati attivati a livello nazionale (Cassa Depositi e Prestiti, Casse previdenziali), nonché da Fondazioni Bancarie, cooperative ed altri soggetti, e che si indirizzeranno verso quelle amministrazioni con strumentazioni più avanzate per attivare gli interventi.

-   È meglio avere delle regole, ancorché perfettibili, che non avere regole: i maggiori danni subiti in questi anni dalla città sono stati causati dalle nuove leggi regionali e derivano dall’attuazione diretta (gli edifici alti realizzati attraverso ristrutturazioni edilizie con demolizione e ricostruzione e traslazione volumetrica fuori sagoma, i sottotetti, i loft C/3) di un PRG vecchio di trent’anni, ideologico (prefigurava un futuro industriale della città, quando ormai era già cominciata la fase delle grandi dismissioni), dirigista (aree B2 di recupero mai attuate per procedure troppo complesse: i PIO, aree a standard con vincoli preordinati all’esproprio reiterati più volte e mai attuate), sovradimensionato (prevedeva una città di un milione e ottocentomila abitanti), ormai ingestibile. Di fatto il PRG vigente è lo sfondo per infinite varianti cominciate pochi anni dopo l’approvazione nel 1980 e accentuatesi negli ultimi 10 anni con la stagione dei PII (programmi integrati di intervento).

-   Se non passa il PGT possono ripartire tutti i PII attualmente sospesi dagli operatori in attesa dell’adozione del Piano: in base alla Legge r. 5 febbraio 2010, n. 7 Milano, essendo comune Expo, deroga i limiti alle varianti posti dalla Legge r. 12/2005 per i comuni che non hanno ancora approvato i PGT.

-   Con il PGT, Milano disporrebbe finalmente del Piano dei Servizi dopo un’attesa di 9 anni. Tale strumento, ancorché inadeguato e perfettibile, si basa su un’idea di 88 Nuclei di Identità Locale secondo una visione policentrica della città, tramite i quali sono misurate le carenze di dotazione dei servizi, quartiere per quartiere: con il PdS l’Amministrazione disporrebbe di un utile strumento di indirizzo della dotazione di servizi per gli interventi urbanistici (PII e permessi di costruire convenzionati), cosa finora assente e totalmente lasciato al libero arbitrio dei tecnici comunali.

·      Le Questioni Aperte, sulle quali occorre fare battaglia nei vari livelli:

-          La densificazione: per come è impostata oggi non è selettiva e rischia di riversare diritti volumetrici perequati anche nel tessuto urbano consolidato (all’interno della cerchia ferroviaria), con il rischio di saturare aree già dense. Il Partito Democratico ha presentato un emendamento che vieta l’applicazione della perequazione nel tessuto urbano consolidato (Nuclei di Antica Formazione e Ambiti contraddistinti da un Disegno urbano Riconoscibile), consentendola solo negli Ambiti di Rinnovamento Urbano (periferie industriali) e comunque nei limiti di densità edilizia previsti dal DM 144/68, ancora in vigore.

-          Il Parco Sud: occorre provocare un confronto tra comune di Milano e provincia per fare emergere le reali intenzioni di Altitonante/Podestà, in particolare rispetto alla revisione avviata dei Piani di Cintura Urbana e del Piano Territoriale del Parco.

 

Savino Natalicchio

Responsabile Urbanistica/PGT - PD Milano

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