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Inviato da avatar Mario Sartori il 29-09-2010 alle 15:11 Leggi/Nascondi

Giovedi 27 settembre, si è svolto presso il circolo Arci Corvetto il terzo incontro dell’iniziativa di Informazione e ascolto sul PGT promossa da Libertà e Giustizia, Legambiente, Arci e Acli e alla  quale ha aderito anche Fondazione RCM.

L’incontro era dedicato in particolare alle ricadute del PGT in zona 4. Erano presenti  una quarantina  di cittadini.

Stefano Pareglio (Libertà e Giustizia) ha coordinato i lavori della serata mentre l’inquadramento del PGT, sia dal punto di vista  generale sia dal punto di vista delle principali ricadute nella zona 4 è stato proposto da  Pietro Cafiero e Paolo Galluzzi del Politecnico di Milano;  La loro presentazione (in formato pdf) è allegata qui.

La presentazione tecnica del PGT nelle sue linee generali e nelle ricadute che interessano la zona 4  si è intrecciata con interventi e domande dal pubblico in un clima di interazione e di dibattito che ha  coinvolto tutti i presenti.

Riportiamo qui alcuni degli spunti emersi dai tecnici e dalla sala relativamente alle aspetti di maggiore criticità che potrebbero avere le maggiori ricadute nella zona:

 

  • INDETERMINATEZZA DELLE SCELTE DI PIANO. Una notevole preoccupazione sulle possibili trasformazioni della città che potrebbero derivare dal Piano, se non viene migliorato – modificato, deriva innanzitutto dalla indeterminatezza delle funzioni che potrebbero ricadere negli ambiti di trasformazione sia per quanto riguarda la città pubblica – si veda il caso della Cittadella della giustizia dove in realtà è ipotizzata anche una possibile destinazione del tutto diversa (area sportiva), sia per quanto riguarda gli interventi di natura residenziale, commerciale o produttiva. Un caso eclatante è l’area dell’Ortomercato sul cui futuro il Piano non opera alcuna scelta, ma anche la vaghezza delle ipotesi di riuso o trasformazione del tracciato e delle pertinenze  dell’attuale tangenziale Est, quando entrerà in funzione la Tangenziale esterna e della opzione (rimandata alle scelte del Piano Urbano del Traffico) che riguardano l’ipotizzato Tunnel di collegamento tra Area Expo e Linate.


  • DENSIFICAZIONE. Sono state avanzate forti contrarietà e perplessità sull’applicazione dell’obiettivo di densificazione (edifici più alti e compatti per liberare suolo e restituirlo ad un uso pubblico), che ricadrebbe anche nel tessuto urbano consolidato e che, in particolare in zona 4,  amplificherebbe i guasti di interventi con edifici multipiano che già questa zona  ha subito pesantemente in quartieri caratterizzati da un tessuto edilizio ed urbanistico inadatto a subirne l’impatto visuale e funzionale. Collegata a questo aspetto è stata segnalata la criticità di una lettura del tessuto morfologico della città (e della zona 4) basata su categorie (città reticolare, tessuto a cortina, a pianta libera, città-giardino..) e soprattutto su analisi scarsamente comprensibili o insufficientemente motivate con l’effetto di prefigurare discutibili criteri morfologici di inserimento delle nuove costruzioni (esempio: conformità alle altezze degli edifici preesistenti basate sull’edificio più alto della cortina).


  • INDICI VOLUMETRICI: e’ stato sottolineato che  l’indice uniforme di edificabilità presenta in realtà notevolissimi margini di indeterminatezza per effetto della potenziale applicazione di volumetrie perequative, quote di housing sociale, efficienza energetico-ambientale degli edifici, accessibilità sulle direttici del trasporto pubblico, così che non c’è modo di prefigurare in nessuna parte della città (ambiti di trasformazione o tessuto urbano che sia) quale sia il volto urbanistico della città futura né sotto il profilo delle volumetrie e delle morfologie urabistiche-architettoniche, dei nuovi abitanti insediabili, delle permanere o meno delle funzioni attuali, della qualità e della tipologia dei servizi, degli spazi pubblici  e del verde.


  • AREE CRITICHE: E’ stato osservato che la zona 4 presenta numerosi Ambiti  ad “alto rischio urbanistico”  dove, anche per le ragioni già esposte, il Piano potrebbe indurre trasformazioni giudicate negative o rischiose o dove il Piano non prefigura alcuna soluzione alle situazioni di incompatibilità già in atto: L’area Forlanini, il CAAM, L’OrtoMercato.
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