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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 17-01-2011 alle 13:01 Leggi/Nascondi

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_17/smog-basta-rinvii-181270441874.shtml

Oggi riunione in Comune. da giudicare l'ammissibilità dei quesiti e la regolarità delle firme

Smog, «basta rinvii». Gli ambientalisti: «Pronti a occupare Palazzo Marino»

A rischio le cinque consultazioni. «Subito la nomina dei garanti per i referendum, rinviata già 15 volte»

MILANO -
Una quindicina di sedute andate a vuoto. Vuoi perché è mancato il numero legale, vuoi perché lo stesso centrodestra ha impallinato uno dei suoi candidati. Risultato? La mancata nomina del Collegio dei Garanti, nonostante l'appello del sindaco Moratti, mette a rischio i cinque referendum ambientali (tra cui quello sull'estensione di Ecopass). Così, Enrico Fedrighini e Carlo Montalbetti, due dei propositori del referendum, hanno deciso che oggi, insieme al solito pacco di delibere, si porteranno in aula anche sacco a pelo e spazzolino. Perché da stasera, se non si voteranno i 3 garanti, i due consiglieri occuperanno a oltranza l'aula consigliare e non l'abbandoneranno fino alla nomina del Collegio.

Un passaggio fondamentale. Perché i Garanti hanno il compito di esprimersi sull'ammissibilità dei quesiti e sulla regolarità delle firme. E proprio oggi un furgone carico di scatoloni provenienti dall'Ufficio elettorale porterà a Palazzo Marino i cinque scatoloni contenenti 23.500 firme per ciascun quesito e il verbale sul numero delle firme. Peccato che il verbale debba essere consegnato al Collegio dei Garanti che non esiste ancora. Dopodiché, il Collegio ha a disposizione 30 giorni per esprimersi sulla regolarità del referendum comunicando la propria decisione al sindaco. Una volta ricevuta tale comunicazione, il sindaco deve indire per decreto i referendum in una giornata compresa fra i 30 e i 70 giorni dalla scadenza per la verifica della regolarità delle firme. «Se non si fa in fretta a nominare i Garanti - attacca Enrico Fedrighini - c'è il rischio concreto di far slittare i referendum a metà giugno, con le scuole già chiuse».

È già successo in passato. Per la precisione nel 2001, quando il referendum sul traffico, tra ricorsi al Tar e polemiche a non finire, venne indetto per i primi di giugno: solo il 4 per cento dei milanesi andò a votare contro un quorum fissato al 30 per cento. «I cinque referendum - continua Fedrighini - non appartengono al sindaco, alla maggioranza o all'opposizione di Palazzo Marino. Appartengono a Milano, ai cittadini. E riguardano l'esercizio della democrazia comunale. Non è materia di propaganda elettorale, ma battaglia civica autenticamente trasversale: una risorsa per chiunque governerà Milano nei prossimi cinque anni». «Voteremo i garanti - assicura il capogruppo del Pdl, Giulio Gallera -. Ma riteniamo un errore confondere e sovrapporre due campagne elettorali, quella del sindaco e i referendum. Creerebbe solo confusione. Il referendum va fatto dopo le amministrative di maggio». Sulla stessa scia, Marco Osnato, presidente della Commissione Trasporti: «Su uno dei tre candidati, il presidente dell'Ordine degli avvocati, Paolo Giuggioli (proposto dallo stesso centrodestra, ndr) non c'è una larghissima convergenza. Ma bisogna anche dire che il referendum non è il primo obiettivo del centrodestra a Milano». Infine, la Lega: «Sull'estensione di Ecopass siamo assolutamente contrari. Mentre altri quesiti ci trovano concordi. Ma sono del parere che i referendum si debbano tenere dopo l'elezione della nuova giunta. Sarebbe inutile votare prima».

Maurizio Giannattasio
17 gennaio 2011


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_17/polveri-fuorilegge-181270441887.shtml

Giugliano, Politecnico: provvedimenti su scala sovraregionale

Polveri fuorilegge da 13 giorni su 15

Dall'inizio dell'anno i veleni hanno superato quasi sempre la soglia d'allarme. «Subito un'Authority padana»

MILANO -
Stabilità atmosferica, alta pressione, basse temperature, nubi assenti e inversione termica al suolo: insieme, questi «fattori meteo sfavorevoli» sono la congiura del clima. Le polveri sottili non riescono a prendere quota, sono schiacciate a terra e lì ristagnano, s'accumulano: il 2011 è nato inquinato e non riesce a liberarsi dalla cappa di smog, i veleni hanno già superato la soglia d'allarme in tredici giorni su quindici. Le centraline Arpa, anche sabato, hanno misurato 66 e 56 microgrammi di Pm10 in via Senato e al Verziere: «La dispersione delle micropolveri è difficile - spiega Guido Lanzani, responsabile Qualità dell'aria dell'Arpa -. Aspettiamo che si rompano le condizioni anticicloniche».

L'infilata negativa di questo gennaio ripropone
l'allarme vissuto da Milano all'inizio del 2010, e l'anno prima, e quello prima ancora: l'aria è irrespirabile, il meteo non aiuta, anzi, le emissioni degli impianti di riscaldamento gasolio, stufe e caminetti a legna sono più pesanti e l'impatto del traffico più aggressivo gli scarichi di gas all'accensione delle auto, col freddo, sono più nocivi. E poi, visto che nebbia? «Il Pm10 si comporta allo stesso modo»: gli strati d'aria a bassa quota sono più freddi, non riescono a sollevarsi, restano intrappolati. «È un fenomeno che interessa tutto il bacino padano - osserva Lanzani -. Non solo Milano».
Il Comune di Bergamo s'è appellato ai cittadini: lasciate l'auto in box e abbassate di un paio di gradi il riscaldamento di casa. E Milano? «Qualsiasi intervento circoscritto, estemporaneo, non può ottenere effetti risolutivi contro lo smog». Michele Giugliano è professore ordinario di Inquinamento atmosferico al Politecnico: «L'esperienza delle targhe alterne, in passato, ha prodotto effetti modesti; un taglio alle emissioni del 10-15 per cento, a fronte di pesanti disagi per i cittadini. Bloccare il traffico la domenica, per altro, serve davvero a poco o nulla».
Regione e Comune, continua Giugliano, hanno raggiunto «piccoli, modesti miglioramenti con interventi di tipo strutturale, vedi il divieto di circolazione per i mezzi molto inquinanti». Ma una lotta seria allo smog, conclude, non può che passare per «provvedimenti su vasta scala, applicati in tutto il Nord Italia»: la situazione climatica della pianura padana suggerisce, e forse ormai impone, «la necessità di un'Authority di bacino, un organismo di controllo della qualità dell'aria sovraregionale che coordini le politiche di contrasto all'inquinamento».

Il 2010 s'era congedato con un record:
«solo» 87 giorni di polveri sottili fuorilegge, il risultato migliore degli ultimi dieci anni e comunque inaccettabile per la legge europea sull'inquinamento che concede 35 superamenti. E il 2011 si trascina i dubbi e i danni dal passato: la Procura sta ancora accertare le responsabilità del sindaco Letizia Moratti, del governatore Roberto Formigoni e dell'ex presidente della Provincia, Filippo Penati; mentre la Corte di giustizia di Lussemburgo esaminerà presto il caso Lombardia.

Armando Stella
17 gennaio 2011

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