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Inviato da avatar Luca Geoni il 25-06-2010 alle 14:09 Leggi/Nascondi

Con l'Expo  Milano promuove la sostenibilità ecologica; in tutto il mondo dilagano i mezzi pubblici elettrici, con una forte prevalenza del tram, capace di combinare velocità, capillarità, capacità ed economicità come nessun altro mezzo (naturalmente se gestito bene e non come a Milano); basilare dove manca il metrò, insostituibile spalla di questo dove è presente.

A Milano con l'avvento di M2 e M3 furono falcidiate molte linee di filobus e mai più ripristinate; con esse furono soppresse alcune linee o tratte tranviarie, in pochi casi sensatamente, più spesso nell'erronea convinzione che il metrò sostituisca tutto. Poi fu ridotta ulteriormente la rete, eliminando connessioni e anelli di ritorno utili in caso di incagli e creando tappi di bottiglia (es. Via Orefici); le curve sono state mantenute senza parabole che rendono più dolce la curva e la modernizzazione degli scambi è avvenuta con ritardo. Infine, il tram, ma con esso qualsiasi mezzo pubblico, viene tacciato anche da presunti urbanisti di ostacolare le auto, mentre è vero il contrario. Nelle città europee in vetta alle classifiche di vivibilità e che gli italiani amano così tanto, il tram domina insieme agli altri sistemi di trasporto, usufruendo di corsie riservate (non aperte ad un sacco di eccezioni), semafori preferenziati (verde al mezzo pubblico), zone pedonal-tranviarie.

Occorre ribaltare la mentalità attuale opposta sia all'orientamento internazionale che all'obiettivo dell'Expo.

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